Finanziere statunitense. Figlio di un ricco banchiere anglo-americano,
iniziò a 20 anni nella banca paterna la carriera che avrebbe fatto di lui
l'uomo che simboleggiò il capitalismo finanziario americano di fine
Ottocento. Dotato di eccezionale vigore ed energia, di un'intelligenza geniale e
di una straordinaria abilità per gli affari, animato da una fede
incrollabile nel futuro dell'America, nel 1871 fondò con A. Drexel una
nuova banca, la Drexel and Morgan, divenuta dal 1895 J.P. Morgan and Company.
Ebbe una parte di primo piano nel finanziamento della nascente industria
americana, effettuando importanti operazioni relative soprattutto alla fusione
di società ferroviarie. Passò poi all'industria dell'acciaio: nel
1900 costituì la States Steel Corporation, nata dall'unione della
Carnegie Steel Company con altre compagnie produttrici di carbone e di acciaio,
e che nel 1901, con un capitale di un miliardo e 400 milioni di dollari,
rappresentava uno dei maggiori simboli della posizione che gli Stati Uniti
stavano conquistando in campo industriale.
M. divenne un personaggio
potente nel mondo finanziario internazionale e il suo aiuto venne richiesto non
solo da società industriali, ma dallo stesso Governo.
M. fu anche
un appassionato collezionista d'arte: riunì la più importante
raccolta moderna di pitture, disegni, libri, manoscritti, descritta in 20
volumi. Le parti più cospicue di tale collezione sono conservate al
Metropolitan Museum di New York e alla J.P. Morgan Library di New York, fondata
nel 1923 dal figlio John Pierpont junior (Hartford, Connecticut 1837 - Roma
1913).